
Questo blog vi darà un pò d'informazioni sulla regione della Puglia che si trova a sud dell'Italia, tutto ciò creato da Simone ed Edgar.
lunedì 21 marzo 2016
L'AGRICOLTURA
La Puglia è una delle regioni in cui l'agricoltura riveste un ruolo preminente nel contesto economico. Si tratta di un'agricoltura assolutamente intensiva e moderna che permette alla regione di essere ai primi posti in Italia per la produzione di molti prodotti. È il caso del grano duro e del pomodoro in provincia di Foggia, oltre che alla produzione di olio di oliva, che con i suoi stimati 50 milioni di alberi di olivo mette la Puglia al primo posto, nonché di uva da tavola. Compete inoltre per il primato del pomodoro, destinato alla produzione industriale soprattutto nella provincia di Salerno. Detiene ruoli capitali anche per quanto riguarda l'insalata, il carciofo, il finocchio, il cavolo, il sedano e l'avena. La Puglia deteneva un antico primato nella produzione di mandorle, oggi tramontato nonostante i tentativi di costituire mandorleti moderni sul modello californiano. Aree specifiche registrano il successo di colture frutticole quali il pesco e il kiwi.

mercoledì 16 marzo 2016
LINO BANFI
Lino Banfi, nome d'arte di Pasquale Zagaria (Andria, 9 luglio 1936), è un attore,comico, conduttore televisivo, scrittore e sceneggiatore italiano[1].
Durante la sua lunga carriera ha mostrato una buona versatilità di attore, recitando sia in ruoli comici che drammatici, ed ha lavorato con alcuni dei più noti registi del cinema italiano, come Luciano Salce, Fernando Di Leo, Nanny Loy, Steno e Dino Risi.
Lino Banfi, insieme a Lando Buzzanca, Renzo Montagnani, Mario Carotenuto, Carlo Giuffré, Gianfranco D'Angelo, Aldo Maccione, Alvaro Vitali e Renato Pozzetto, è uno degli attori più rappresentativi della commedia sexy degli anni settanta e della prima metà degli anni ottanta.[2]
Raggiunse il picco della sua popolarità con pellicole che lo videro come protagonista (o come co-protagonista) quali Cornetti alla crema, L'allenatore nel pallone, Vieni avanti cretino, Fracchia la belva umana, Il commissario Lo Gatto e Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, popolarità che ha trovato nuova linfa con la fortunata interpretazione di nonno Libero nella serie Un medico in famiglia e con altre fiction di successo, che lo hanno portato al ritorno sul grande schermo nel2008.
Giovanni Paisiello era un grande musicista del Settecento, nato a Taranto nel 1740. Studiò al Conservatorio di Napoli dove per la sua bravura divenne “mastricello”, cioè maestro supplente. Cominciò così la sua attività di compositore con brani di musica sacra. Ma rivelò ben presto straordinarie doti anche nel comporre opere giocose. Dopo un breve periodo di successo a Napoli, a Bologna e a Modena, venne chiamato a Pietroburgo nel 1776 dall’Imperatrice Caterina di Russia.
Essa gli affidò la carica di maestro di Corte e la direzione di due teatri italiani. Nei nove anni trascorsi in Russia, il Paisiello ebbe grandi onori e ricchezze, scrivendo una dozzina di opere tra cui “La serva padrona” (una delle sue creazioni più felici) e il “Barbiere di Siviglia”. Da non confondere però con l’opera intitolata sempre il “Barbiere di Siviglia” ma di Gioacchino Rossini. Rossini infatti compose la sua opera più tardi, chiedendone anzi anche il permesso a Paisiello.
Questi glielo concesse con tanti auguri, ma quando poi il “Barbieri di Siviglia” del Rossini venne presentato per la prima volta a Roma, gli amici del Paisiello lo fischiarono in modo tale che l’opera fece fiasco. Ma lasciamo questa breve parentesi per tornare al vero protagonista del nostro racconto: Paisiello. Esso, tornato in patria dalla Russia nel 1784, ebbe la nomina di maestro di camera presso la Corte dei Borboni, a Napoli. In questo periodo apparve il suo capolavoro “Nina pazza per amore”
domenica 13 marzo 2016
venerdì 11 marzo 2016
Checco Zalone, nome d'arte di Luca Pasquale Medici(Bari, 3 giugno 1977), è un attore, comico e cantautore italiano.
Presente in molte edizioni di Zelig come comico, è salito alla ribalta nel 2006 grazie alla canzone Siamo una squadra fortissimi, uscita durante il Campionato mondiale di calcio 2006 culminato con la vittoria dell'Italia.
Esordisce come attore nel 2009 con l'uscita del suo primo film Cado dalle nubi, seguito da Che bella giornata nel 2011; quest'ultimo raggiunse un totale di 43.475.840 euro al botteghino italiano, superando così gli incassi di un altro storico film di successo italiano La vita è bella di Roberto Benigni e diventando così il terzo film di sempre (dopo Avatar e Titanic) ad aver incassato maggiormente in Italia.
Nel 2013 esce il suo terzo film Sole a catinelle che con un incasso di 51.948.550 euro risulta il secondo film con i maggiori incassi in Italia dietro ad Avatar.
Il 1º gennaio 2016 esce il suo quarto film Quo vado? che in soli 6 giorni incassa 37.235.888 euro, che gli permette di superare anche Star Wars: Il risveglio della Forza per quanto riguarda il pubblico Italiano.
Presente in molte edizioni di Zelig come comico, è salito alla ribalta nel 2006 grazie alla canzone Siamo una squadra fortissimi, uscita durante il Campionato mondiale di calcio 2006 culminato con la vittoria dell'Italia.
Esordisce come attore nel 2009 con l'uscita del suo primo film Cado dalle nubi, seguito da Che bella giornata nel 2011; quest'ultimo raggiunse un totale di 43.475.840 euro al botteghino italiano, superando così gli incassi di un altro storico film di successo italiano La vita è bella di Roberto Benigni e diventando così il terzo film di sempre (dopo Avatar e Titanic) ad aver incassato maggiormente in Italia.
Nel 2013 esce il suo terzo film Sole a catinelle che con un incasso di 51.948.550 euro risulta il secondo film con i maggiori incassi in Italia dietro ad Avatar.
Il 1º gennaio 2016 esce il suo quarto film Quo vado? che in soli 6 giorni incassa 37.235.888 euro, che gli permette di superare anche Star Wars: Il risveglio della Forza per quanto riguarda il pubblico Italiano.
lunedì 7 marzo 2016

Su Odori & Sapori di Puglia potrete acquistare i migliori prodotti da forno della nostra terra. Primo fra tutti è il famossisimo pane di Altamura, che rappresenta il primo prodotto in Europa, appartenente alla categoria "Panetteria e prodotti da forno", ad essere riconosciuto con il marchio D.O.P. di cui si fregiano solamente i vini di qualità. Il pane di Altamura è prodotto con metodi di lavorazione tradizionali, tramandati di generazione in generazione, che gli conferiscono quel sapore unico ed inimitabile, oltre alla capacità di rimanere fresco a lungo. Il tipico pane di Altamura è caratterizzato da una mollica di colore giallo paglierino e si presenta sotto due forme tradizionali: la prima alta e accavallata, detta "U sckuanète", e l'atra più bassa, denominata «a cappidde de prèvete» (a cappello di prete). Un altro prodotto da forno tipico della tradizione pugliese è la squisita frisella, detta anchefrisedda o frisa, utilizzata in passato come "pane da viaggio", nota anche come "pane dei Crociati", dato che costituiva in molti casi il pranzo a sacco delle truppe cristiane. La forma tipica, infatti, non è il risultato di una ricerca estetica o del caso, ma risponde a precise esigenze di trasporto e coservazione. Le friselle venivano infilate in una cordicella, creando delle vere e proprie collane, ideali per il trasporto in quanto erano facili da appendere e comode da trasportare e conservare. La frisella, era l'alimento più diffuso tra i pescatori pugliesi, in quanto bastava immergerla nell'acqua del mare per ammorbidirla e dargli sapore, e condirla con un paio di pomodori, oppure usate come crostini per zuppe di pesce o di cozze, durante le lunghe battute di pesca.
Taralli pugliesi
I taralli pugliesi sono un prodotto tradizionale e genuino. Profumati e croccanti sono senza dubbio una delle migliori specialità pugliesi. Le origini della parola "Tarallo" sono diverse: alcuni pensano che derivi dal latino "Torrere" (tostare), altri invece pensano dìche derivi dal greco "Daratos" (un tipo di pane), ed altri ancora dall'Italico "Tar" (avvolgere). Tradizionalmente i tarallini pugliesi venivano consumati dai contadini che lavoravano nei campi, che rimanevano per molto tempo lontani dalle proprie case. Gli antichi fornai pugliesi usavano arrotolare ed infornare i resti del pane, fornando degli anelli dorati, chiamati Taralli. Col passare del tempo i taralli pugliesi diventarono importanti, tanto quanto il pane e la gente li iniziò ad accompagnare con il vino. Nei secoli il tarallo pugliese venne poi elaborato con vino, olio d'oliva e farina di grano tenero, fino a diventare uno gustoso aperitivo e uno stuzzichino sempre più richiesto, anche all'estero. I taralli pugliesi costituiscono un prodotto tipico pugliese e rientrano in pieno nella famosa Dieta Mediterranea, in quanto sono un prodotto sano e nutriente, adatto per tutti i gusti, dal sapore squisito e dalle proprietà benefiche per la salute.
L'olio pugliese

L'olio pugliese è il Re della dieta mediterranea e rappresenta la vera specialità della nostra terra. L'olio è considerato da sempre l'oro della Puglia; è un alimento antico e prezioso come la terra che lo ha generato. L'olio extra vergine di oliva pugliese racchiude in sé tutta l'esperienza dei contadini pugliesi e i sapori inconfondibili di questa terra. Tuttavia la Puglia non è fatta solamente di antiche tradizioni, ma è anche capace di adattarsi alle nuove esigenze e ai nuovi valori della società moderna. Sono tantissimi, infatti, gli oliveti nei quali si stanno affermando le coltivazioni che producono un olio extra vergine biologico, di pregevole fattura. Gli ulivi sono diffusi in tutto il territorio pugliese, sia grazie alle condizioni climatiche presenti, ideali per la vita di questi veri e propri monumenti naturali, sia grazie all'amore e alla dedizione dei contadini che curano meticolosamente gli ulivi secolari dei loro oliveti. Tradizionalmente l'olio pugliese veniva gustato su una fetta di pane ancora caldo, o nelle tante ricette pugliesi, assaporato crudo. Su Odori & Sapori di Puglia è possibile scegliere tra tante varietà di olio pugliese, quello che soddisfa maggiormente il vostro palato: dal multivarietale al leccina, dall'aromatizzato al biologico.

L'olio pugliese è il Re della dieta mediterranea e rappresenta la vera specialità della nostra terra. L'olio è considerato da sempre l'oro della Puglia; è un alimento antico e prezioso come la terra che lo ha generato. L'olio extra vergine di oliva pugliese racchiude in sé tutta l'esperienza dei contadini pugliesi e i sapori inconfondibili di questa terra. Tuttavia la Puglia non è fatta solamente di antiche tradizioni, ma è anche capace di adattarsi alle nuove esigenze e ai nuovi valori della società moderna. Sono tantissimi, infatti, gli oliveti nei quali si stanno affermando le coltivazioni che producono un olio extra vergine biologico, di pregevole fattura. Gli ulivi sono diffusi in tutto il territorio pugliese, sia grazie alle condizioni climatiche presenti, ideali per la vita di questi veri e propri monumenti naturali, sia grazie all'amore e alla dedizione dei contadini che curano meticolosamente gli ulivi secolari dei loro oliveti. Tradizionalmente l'olio pugliese veniva gustato su una fetta di pane ancora caldo, o nelle tante ricette pugliesi, assaporato crudo. Su Odori & Sapori di Puglia è possibile scegliere tra tante varietà di olio pugliese, quello che soddisfa maggiormente il vostro palato: dal multivarietale al leccina, dall'aromatizzato al biologico.
I vini pugliesi
LE TIPICHE MOZZARELLE
La mozzarella è prodotta nelle tipiche forme tonde, in varie pezzature, ossia dal bocconcino di 80-100 grammi alle forme da mezzo chilo e più; altre varietà sono a treccia e, recentemente, a rotolo: esiste anche in versione affumicata. Di produzione esclusivamente industriale è la pezzatura a ciliegina.
La mozzarella da latte vaccino è più tipica della Calabria, della Puglia, della Basilicata, dell'Abruzzo e delMolise, in particolare del comune di Bojano, dove viene prodotta anche nelle tipiche forme a fiaschetto (specialmente in Puglia) o a treccia (in Calabria).
In alcune province della Campania, del Lazio, e del nord della Puglia, in particolare nelle province di Salerno e Caserta, è prodotta la mozzarella di bufala campana utilizzando esclusivamente latte di bufala allevata in zona e un particolare procedimento di lavorazione. Questo tipo di mozzarella è tutelato dal marchio DOP.
A pasta filata come la mozzarella vengono sottoposti ad un notevole riscaldamento. Estratta la cagliata, si scalda una parte del siero a 50 °C e lo si versa sulla cagliata. Questa operazione si ripete dopo 15 minuti alla temperatura di 60 °C, quindi si lascia riposare per favorire l'acidificazione.
Dopo di che la cagliata viene tagliata a fette lunghe e sottili - si fila - le quali sono immesse in acqua a 90º, quindi si procede alla lavorazione a mano per ottenere le forme desiderate. Ci vogliono 10 litri di latte per fare un kg di mozzarella.
Peso: 1kg
sabato 5 marzo 2016
In merito al significato etimologico del termine Puglia, per i Romani Apulia, esistono diverse ipotesi. La più verosimile è quella di Fazio degli Uberti che, nel capitolo primo del terzo libro del Dittamondo, riferendosi al termine "siticulosa" dato alla regione da Orazio (Epodi, 3, 16), scrive:
"Apuglia è detta, ch `l caldo v 'è tale
che la terra vi perde alcuna volta la sua vertù e fruttifica male"
In termini diversi, la denominazione Puglia deriverebbe da a-pluvia, non precisamente nel significato letterale di "priva di pioggia", ma in quello oraziano, cioè "assetata, arida" in relazione non solo al clima ma anche alle caratteristiche del tipo di terreno predominante, qual'è la terra rossa; in una parola, all'ambiente. La dizione "Apulia" fu impiegata per la prima volta ufficialmente con specifico senso territoriale-amministrativo, quando l'Italia venne ripartita da Augusto in 11 "regiones"; di esse la "regio secunda" fu denominata esattamente "Apulia et Calabria". Però, in quella suddivisione i confini di detta regione erano nettamente diversi da quelli attuali, cioè più ampi.
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Infatti, iniziando da nord, il confine settentrionale era stabilito dal basso e medio corso del fiume Biferno; quello ad occidente, andando da nord a sud, si addentrava nell'Appennino sannitico raggiungendo Sepino e poi Telese; scendeva ancora verso sud, includendo il massiccio del Taburno distante meno di 40 chilometri da Napoli, fino ai monti Picentini; da qui seguiva l'alto corso del Calore dirigendosi verso oriente e giungeva a Sella di Conza, fin d'allora punto d'incontro delle regioni Puglia, Campania e Lucania; seguiva prima lo spartiacque Sele-Ofanto, fino a monte Santa Croce e, quindi, il basso corso del Bradano, per sfociare nello Ionio a qualche chilometro a nord di Metaponto. La Calabria Romana corrispondeva presso a poco all'attuale Salento, mentre l'odierna Calabria, secondo la ripartizione augustea, era definita "Brutium", dal nome del popolo che vi risiedeva. Il confine tra Puglia e Calabria era costituito grosso modo dalla base della penisola salentina, che partiva da Gnazia e raggiungeva il Bradano, prima di raggiungere il mare. Nei confronti degli attuali confini, quelli stabiliti dalla ripartizione augustea includevano tutto il Sannio meridionale, compreso il capoluogo Benevento ed il massiccio del vulcano spento Vulture, includendo così tutta la relativa zona pedemontana ove si trova la cittadina di Venosa, luogo di nascita di Orazio Flacco.
Già prima dell'inizio dell'era cristiana si ebbe l'estinzione dei toponimi "Daunia" e "Peucetia", con i quali venivano designate le odierne province di Foggia e Bari rispettivamente. La differenziazione fatta allora tra Puglia e Calabria (l'attuale Salento), allora come oggi, è da porre in relazione alla spiccata personalità della penisola Salentina. |
venerdì 4 marzo 2016
Il Salento costituisce il tacco dello stivale italiano.
Gli abitanti dell'area, che comprende l'intera provincia di Lecce, quasi tutta quella di Brindisi e parte di quella di Taranto, si distinguono soprattutto per caratteristiche glottologiche rispetto al resto della attuale regione amministrativa pugliese. Da un punto di vista storico il Salento ha fatto parte per molti secoli dell'antica circoscrizione denominata Terra d'Otranto.
Bari è una città italiana di 326 799 abitanti, capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione Puglia.
È il nono comune italiano per popolazione, terzo del Mezzogiorno dopo Napoli e Palermo e primo della regione. La sua Area Metropolitana è la sesta più popolosa d'Italia dopo Roma, Milano, Napoli, Torino e Palermo.
È nota per essere la città nella quale riposano le reliquie di San Nicola. Tale condizione ha reso Bari e la sua basilica uno dei centri prediletti dalla Chiesa ortodossa in Occidente.
Una ricetta regionale che è una vera istituzione per tutti gli amanti della pasta: le orecchiette con le cime di rapa! Dalla Puglia con furore, le orecchiette hanno conquistato il palato di milioni di italiani: facili da cucinare, il sugo con le cime di rapa sarà perfetto non solo con le orecchiette, ma anche con la pasta tradizionale.

Bovino è un comune italiano di 3 385 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il territorio, in gran parte collinare, presenta circa 3.000 ha di bosco e numerose sorgenti d'acqua.
IL CASTELLO BOVINESE
Nel cuore del centro storico, tra i vicoli del borgo medioevale e nel verde di una natura rigogliosa, nasce l’affittacamere “Residenza Ducale”, collocata all’interno di uno dei monumenti piu' importanti di Bovino: il Castello Ducale, custode e testimone delle millenarie vicende della cittadina, che riscopre la vocazione all'ospitalita', rivisitata in chiave attuale, in un connubio di tradizione, servizi e comfort moderni. Una pittoresca curiosita', tra passato e presente, allietata dalla serenita' di un luogo idilliaco che ancora conserva, intatto, il suo secolare fascino nella singolare e complessa mole architettonica, nella razionalita' di strutture raffinate, negli spazi che accolgono gli ambienti comuni e le camere private, con mobili d'epoca, opere d'arte e di artigianato, tessuti e complementi di pregio che creano spazi e atmosfere per soggiorni riposanti, nelle migliori condizioni ambientali e ricettive. La residenza dispone di alcune camere, spaziose e luminose, differenti per arredi, colori e finiture, che aprono le alte finestre sui tetti della cittadina e sull’ampia corte interna del Palazzo. La cura e la gestione della struttura sono affidati alla Soc. Coop. Sipario che assicura serieta' e professionalita' per un’accoglienza fatta di genuinita', disponibilita', cortesia, dettagli e piccole attenzioni, rivolta a tutti quei viaggiatori amanti della storia e dell’arte e alla ricerca del colore e del calore della nostra terra.
Santa Maria di Leuca si trova sulla punta della puglia ed è un mare circondato da scogliere.
Questa è una spiaggia più bella del Salento.
Questa è una spiaggia più bella del Salento.
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