In merito al significato etimologico del termine Puglia, per i Romani Apulia, esistono diverse ipotesi. La più verosimile è quella di Fazio degli Uberti che, nel capitolo primo del terzo libro del Dittamondo, riferendosi al termine "siticulosa" dato alla regione da Orazio (Epodi, 3, 16), scrive:
"Apuglia è detta, ch `l caldo v 'è tale
che la terra vi perde alcuna volta la sua vertù e fruttifica male"
In termini diversi, la denominazione Puglia deriverebbe da a-pluvia, non precisamente nel significato letterale di "priva di pioggia", ma in quello oraziano, cioè "assetata, arida" in relazione non solo al clima ma anche alle caratteristiche del tipo di terreno predominante, qual'è la terra rossa; in una parola, all'ambiente. La dizione "Apulia" fu impiegata per la prima volta ufficialmente con specifico senso territoriale-amministrativo, quando l'Italia venne ripartita da Augusto in 11 "regiones"; di esse la "regio secunda" fu denominata esattamente "Apulia et Calabria". Però, in quella suddivisione i confini di detta regione erano nettamente diversi da quelli attuali, cioè più ampi.
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Infatti, iniziando da nord, il confine settentrionale era stabilito dal basso e medio corso del fiume Biferno; quello ad occidente, andando da nord a sud, si addentrava nell'Appennino sannitico raggiungendo Sepino e poi Telese; scendeva ancora verso sud, includendo il massiccio del Taburno distante meno di 40 chilometri da Napoli, fino ai monti Picentini; da qui seguiva l'alto corso del Calore dirigendosi verso oriente e giungeva a Sella di Conza, fin d'allora punto d'incontro delle regioni Puglia, Campania e Lucania; seguiva prima lo spartiacque Sele-Ofanto, fino a monte Santa Croce e, quindi, il basso corso del Bradano, per sfociare nello Ionio a qualche chilometro a nord di Metaponto. La Calabria Romana corrispondeva presso a poco all'attuale Salento, mentre l'odierna Calabria, secondo la ripartizione augustea, era definita "Brutium", dal nome del popolo che vi risiedeva. Il confine tra Puglia e Calabria era costituito grosso modo dalla base della penisola salentina, che partiva da Gnazia e raggiungeva il Bradano, prima di raggiungere il mare. Nei confronti degli attuali confini, quelli stabiliti dalla ripartizione augustea includevano tutto il Sannio meridionale, compreso il capoluogo Benevento ed il massiccio del vulcano spento Vulture, includendo così tutta la relativa zona pedemontana ove si trova la cittadina di Venosa, luogo di nascita di Orazio Flacco.
Già prima dell'inizio dell'era cristiana si ebbe l'estinzione dei toponimi "Daunia" e "Peucetia", con i quali venivano designate le odierne province di Foggia e Bari rispettivamente. La differenziazione fatta allora tra Puglia e Calabria (l'attuale Salento), allora come oggi, è da porre in relazione alla spiccata personalità della penisola Salentina. |
Questo blog vi darà un pò d'informazioni sulla regione della Puglia che si trova a sud dell'Italia, tutto ciò creato da Simone ed Edgar.
sabato 5 marzo 2016
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